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ancora un’altra cometa un’allucinazione cade sulla fronte enorme il dubbio – la vecchia stella sconsolata trema – sul riaccendersi di luce al grande mondo e al minimo mio nastro di visione
a mezzanotte proferisci ancora è urgente fermarsi guardare in alto pure curvarsi in terra d’indulgenza tenere occhi d’agnello per l’alba che verrà è urgente mettersi in cammino sul petto la conchiglia e un talento di pace attraversare meridiani sostare agl’incroci levando dalle spalle ogni croce è urgente aprirsi il costato farsi spazio tra le coronarie fino al nodo nascosto dell’indifferenza spaccare l’arco che scocca morte sirianafganaeritrea e ogni altra ovunque ignota morte per-uomo è urgente entrare disarmati nella capanna di splendore disarmante dove una culla galleggia sul diluvio dove l’innocenza animale c’interroga e tace l’innocenza nostra dissolta
nasce ogni volta dentro di noi il bambino e non lo riconosciamo a pugni stretti lacera il cammino con ansia d’ossigeno e si aspetta una vita semplice assoluta che valga molto più della morte il bambino che spinge il capo contro le dure maglie di una rete d’uomini irretiti è urgente accoglierlo d’amore di parole accese insieme avviare l’incendio per un’alba nuova. ancora
dicembre 2013
© Annamaria Ferramosca ® vietata ogni riproduzione e/o uso del testo se non previa autorizzazione dell’autore.
Fotografia repertita dal Web
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